Il Centenario dell’Associazione Stampa
di Luciano Maragna
Il 22 dicembre 1995 si è celebrato il centenario (1895 – 1995) della istituzione del “Circolo Giornalistico Ferrarese”, da cui proviene l’attuale Associazione Stampa Ferrara.
E’ trascorso un secolo, quindi, da quando un gruppo di lungimiranti giornalisti Ferraresi si riunì in assemblea, nel salone dell’albergo “Cavalletto” in piazzetta Municipale, per costituire la prima organizzazione di giornalisti. All’incontro erano presenti i redattori di tutti i giornali cittadini di quel periodo. Nel 1895 i quotidiani più diffusi e qualificati erano: “La Gazzetta Ferrarese”, “La Rivista”, “Il Lavoro”, “La Domenica dell’Operaio”. Alla riunione non mancarono i corrispondenti delle maggiori testate nazionali. Dopo lunga ed accurata discussione – come viene riportato dalla Gazzetta Ferrarese – f’assemblea all’unanimità approvò lo statuto del “Circolo”.
La sede era situata al numero 40 di via Cairoli; venne inaugurata, illuminata da fiammelle a becchi di gas, il Í7 gennaio 1896. Il “Circolo” era aperto ai soci tutte le Sere dalle Ọre 20 alle 24 è alla domenica dalle ore 13 a mezzanotte, Il primo consiglio direttivo risultò composto da Adolfo Cavalieri presidente: Giovanni Fabiani segretario e dai consiglieri Bizzarri, Valli, Cavallini, Camanzi, Quintavalle, Guarnelli, Bernardello, Calabresi, Hanau, Ferioli, Cariani, Pazzi. Molte furono le riunioni del direttivo riguardanti i problemi della categoria e quelli della editoria ferrarese. Dalla Cronaca della “Gazzetta Ferrarese” del 22 gennaio 1896: “A tenore dell’art. 9 dello Statuto, il Circolo Giornalistico è convocato in Seduta Straordinaria venerdi 24 corr. alle ore 20.00 per discutere riguardo ai diritti dei pubblicisti. Si tratta di una questione importantissima, alla cui discussione tutti i soci sono pregati di intervenire”. Anche un secolo fa, dunque, i problemi riguardanti il lavoro e la normativa relativa ai pubblicisti non mancavano. Lo stesso giornale, nella cronaca del 5 marzo 1896, riportava: “Circolo Giornalistico, Ricordiamo ai colleghi che l’egregio Prefetto Comm. Fioretti gentilmente comunica al Circolo i telegrammi della guerra in Africa. Tutte le sere la sede resta aperta per comodità dei soci”, La cronaca cittadina dei giornali sopradetti riportava sempre le riunioni, i congressi, le conferenze promosse dal “Circolo” presso il teatro Bonacossi, attuale cinema Ristori (il teatro fu edificato nel 1662 dal Conte Pinamonte Bonacossi e prese il nome dal suo casato). Il 10 aprile 1896 alcuni giornalisti locali parteciparono a Roma al secondo congresso della Associazione Stampa Nazionale. Gli aderenti ricevettero le relazioni, il calendario dei lavori, la tessera per gli sconti ferroviari. Si è inteso fornire alcune notizie documentate sulla costituzione e Sulla vitalità dell’ottocentesco Circolo Giornalistico Ferrarese, per rammentare l’importanza e la funzione che da sempre ha avuto la stampa nel contesto della Società ferrarese. Pur tra contrasti ideologici e politici il rapporto reale fra la popolazione ed i suoi giornali, fra la stampa e le sue istituzioni è sempre stato però corretto e pluralista. I dolorosi eventi bellici della prima guerra mondiale condizionarono l’attività del “Circolo”. Molti giornalisti furono richiamati alle armi e combatterono sul Carso e sul Grappa.
Nel periodo fascista le contraddizioni ideologiche e politiche divisero i giornalisti ferraresi e causarono la chiusura del “Circolo”.
Non esisteva più una associazione stabile, ma un gruppo di giornalisti che riceveva direttive dalla Federazione Stampa Nazionale. Poi la seconda guerra mondiale fece il resto; spense ogni barlume di associazionismo giornalistico locale.
Il 29 febbraio 1952 il dott. Cristiano Nicovich, capo redattore della “Gazzetta Padana”, convocò presso il “Circolo dei Negozianti” un gruppo di rappresentanti della stampa locale, per ricostituire la gloriosa “Associazione Stampa Ferrara”. Presiedeva la riunione Carlo Casali, membro del Comitato di Presidenza dell’Associazione Stampa Emiliana, Erano presenti anche il dott. Berti e l’avv. Graziani, membri del Consiglio Nazionale della categoria pubblicisti. Nell’introdurre i Iavori il dott. Berti riassunse le varie motivazioni che avevano portato ad indire la riunione. Erano maturi i tempi perchė anche i giornalisti ferraresi si riorganizzassero in Associazione. Si discusse dei problemi legati alla attività giornalistica già fervidi in quei tempi in città e nei maggiori centri provinciali. Tutti i partecipanti furono concordi sulla necessità di nominare un organo direttivo che assicurasse: “la migliore efficienza e tutelasse gli interessi della categoria e vigilasse sul rispetto della libertà di stampa, in conformità dei principi costituzionali”. L’assemblea all’unanimità si espresse per l’elezione del consiglio direttivo composto da un comitato di presidenza di due membri professionisti e di un pubblicista, nonché da un segretario professionista e da quattro consiglieri.
I nuovi organi direttivi risultarono così composti: il Comitato di presidenza, da Onorio Dolcetti, Gilberto Formenti e Giuseppe Longhi: il Consiglio direttivo, da Orazio Onofri, Antonio Boari, Giorgio Gandini, Cristiano Nicovich (segretario) e da Walter Canti rappresentante della Consulta regionale, Poi si incominciò ad operare concretamente e si introdusse l’annuale “Festa della Stampa” che si svolgeva, con la partecipazione delle maggiori personalità istituzionali cittadine, nelle sale del Castello e della Palazzina Marfisa d’Este. Famosa fu quella del marzo 1956 svoltasi alla Marfisa con la partecipazione dell’attrice francese Martine Carol, Va ricordata, ancora, l’affollata assemblea svoltasi l’11 marzo 1956 all’albergo San Giorgio, alla quale parteciparono, tra gli altri, Leonardo Azzarita e Ferruccio Lanfranchi. Nel corso dei lavori si gettarono le fondamenta per l’istituzione dell’Ordine dei giornalisti. I responsabili dell’Associazione non si limitarono all’organizzazione della Categoria, ma promossero anche iniziative volte al recupero del patrimonio artistico e monumentale della Città.
In merito è sintomatico il restauro della chiesa di S. Giuliano, realizzato con il contributo finanziario, della Cassa di Risparmio, della Camera di Commercio e delle Amministrazioni comunale e provinciale. Il grazioso tempio è ancor oggi la chiesa per antonomasia dei giornalisti ferraresi, che annualmente alla mezzanotte di Natale, con i familiari, assistono alla liturgia eucaristica della natività di Gesù. Terminata la cerimonia religiosa i convenuti si ritrovano in un accogliente ristorante per scambiarsi reciprocamente gli auguri. Un incontro semplice e senza formalità, tra veri amici, che conserva ancora un alone di “romanticismo”, Con le Feste della Stampa, si riaprirono al pubblico, dopo la dolorosa esperienza della seconda guerra mondiale, le poco Conosciute sale del Castello Estense, della Palazzina Marfisa e del Palazzo dei Diamanti.
|| 29 gennaio 1957, in occasione della festa di S. Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, mentre procedevano i lavori di restauro, il comitato direttivo fece murare nella facciata della chiesa di S. Giuliano una piccola lapide.
Terminati i lavori di restauro, il 25 ottobre 1958, in occasione della riapertura al culto della Chiesa di S. Giuliano, l’Arcivescovo mons. Mosconi celebrò una Messa per i giornalisti ferraresi, Presenziarono le maggiori autorità civili e militari e le più importanti personalità culturali della città come evidenziano le cronache dei quotidiani locali di quel periodo. La chiesa di S. Giuliano, attualmente, è gestita dal parroco di S. Domenico, risale al XV secolo. E’ ornata in cotto, di stile gotico, con basso rilievo nel portale rappresentante la tragedia di S. Giuliano. All’interno il tempietto è impreziosito con quadri del Soleri, del Croma e da otto quadretti dello Scarsellino. Dopo la cerimonia religiosa ha avuto luogo una colazione, durante la quale fu consegnata al segretario Cristiano Nicovich una medaglia d’oro, “per la realizzazione conseguita con tanta passione”.
Dal 1952 al 1957 l’Associazione fu presieduta da un Comitato formato da due giornalisti professionisti e da un pubblicista. Per uniformarsi alle direttive della Stampa regionale; nell’ottobre 1957, l’assemblea riunita al ristorante “da Giovanni” elessę all’unanimità alla presidenza l’avv. Antonio Boari. Personaggio fra i più autorevoli e stimati (fella città, legale e pubblicista, resse le sorti dell’Associazione fino al 1969, Alla segreteria fu confermato Cristiano Nicovich. I componenti del Consiglio direttivo furono: Olao Accorsi, Onorio Dolcetti, Alberto Pasqualini, Bruno Traversari, Franco Vanni e Franco Zanotti. Nello stesso anno, in una riunione, sempre “da Giovanni”, venne ideata e promossa l’istituzione di un Premio Stampa per l’arte e la cultura ferrarese. Lo scopo era di premiare quei cittadini benemeriti che avessero dedicato o dedicavano il loro impegno, in tale contesto, dando lustro a Ferrara. Nacque così quel Premio Stampa che ha continuato regolarmente ad essere assegnato dall’Assemblea dei giornalisti e che nell’intento dei suoi fondatori, deve essere consegnato ogni anno in occasione della ricorrenza di S. Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.
Nell’ambito delle iniziative dell’associazione mancava una manifestazione che riunisse i giornalisti ferraresi per trascorrere una giornata “non competitiva, ma ricreativa”, da tenersi in una delle varie località della provincia. La creatività è una prerogativa giornalistica. Era il 1971 quando nacque il Rally della Stampa, che ancor oggi, ogni due anni si svolge il 1° maggio per le strade della provincia e dei lidi ferraresi.
La storia più recente dell’Associazione Stampa è descritta nelle pagine di questo opuscolo attraverso i Premi Stampa che restano, come volevano i soci del 1956, gli appuntamenti più importanti e significativi dell’attività associativa per la valorizzazione di Ferrara.