“La nostra responsabilità è non dimenticare, e qui a Conselice vogliamo ricordare che la storia della nostra terra ha sempre rappresentato una alternativa”. Lo ha detto nella mattinata di martedì 1 ottobre il sindaco di Conselice, Andrea Sangiorgi, aprendo le celebrazioni per il 18esimo anniversario del monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa. Presenti nella piazza della cittadina del Ravennate, accanto alla pedalina che ricorda gli stampatori clandestini che si opposero alla censura del nazifascismo durante la seconda guerra mondiale, oltre al sindaco, il presidente dell’Osservatorio sulla libertà di stampa Paolo Berizzi, il presidente dell’Aser-Associazione stampa Emilia-Romagna, Paolo Maria Amadasi, il giornalista de ‘la Repubblica’ Matteo Pucciarelli, la giornalista e scrittrice Jule Busch, il segretario generale aggiunto di FNSI, Matteo Naccari. 
“Un monumento vivo, che parla dei sacrifici che hanno compiuto i martiri della pedalina, partigiani che fanno parte di questa comunità- ha detto Enzo Savini, presidente provinciale Anpi
Ravenna-. L’associazione dei partigiani nel trasmettere la memoria storica ha il dovere di ricordare i valori storici della resistenza, prima su tutti l’umanità contro la disumanità del fascismo, la solidarietà, il diritto di libera opinione, di manifestare il dissenso e di esercitare una libera stampa. Abbiate timore di tutto ciò che è autoritarismo- ha detto ai ragazzi delle scuole presenti- e di chi vi impedisce di esprimere le vostre idee”.
“La memoria è una responsabilità, come ha detto a Monte Sole il presidente Mattarella- ha ricordato Paolo Berizzi-. Aggiungerei che è molto importante anche prendere parte e riconoscersi nei valori antifascisti. Non trovo normale che il presidente della Repubblica sia lasciato solo a queste celebrazioni, che non partecipi anche la presidente del Consiglio. Se non sei antifascista nel 2024- ha aggiunto-sei un’altra cosa che è facile dedurre. E come disse Primo Levi, ogni tempo ha il suo fascismo: non serve che abbia le sembianze dello squadrismo mussoliniano, è fascismo tutto ciò che nega la possibilità di esprimersi e che nega la libertà di informazione”. 
“In questo momento penso ai 160 giornalisti morti a Gaza in questi mesi per raccontarci avvenimenti che qualcuno non vorrebbe che sapessimo- ha detto intervenendo Matteo Pucciarelli-. Il fascismo cominciò attaccando le leghe contadine e le redazioni dei giornali- ha ricordato-. Adesso la destra di governo cerca di intimidire i giornalisti e con il ddl sicurezza prova ad impedire la possibilità alle persone di manifestare, la cifra distintiva è sempre la stessa. A noi che facciamo questo lavoro auguro di riflettere e di non dare nulla per scontato, bisogna essere disposti a perdere qualcosa per perseguire la giustizia. La giustizia non è legalità, bisogna essere disposti  ad andare contro all’ordine costituito se serve per affermare la libertà”.
Jule Busch, originaria dell’allora Germania Est, si è rivolta soprattutto agli alunni della scuola e ha ricordato quando da ragazza ha dovuto affrontare difficoltà anche solo per realizzare il giornalino scolastico.
“Sono ottant’anni esatti da quando Cesare, Giovanni, Egidio e Pio sono stati fucilati per la loro attività con la pedalina- ha ricordato il presidente di Aser, Paolo Maria Amadasi-. Il loro sacrificio è servito a darci uno stato democratico. E uno degli elementi fondamentali della nostra Costituzione è l’articolo 21, che consente la libertà di esprimersi. Oggi sembra un fatto scontato, ma dopo vent’anni di impossibilità a farlo non era così naturale. Questo articolo consente a tutti i cittadini il diritto di esprimersi ma anche di essere correttamente informati”. 
“Spero che anche da Conselice riparta uno scatto di orgoglio da parte dei giornalisti- ha detto il segretario Fnsi Matteo Naccari-. Il precariato e il lavoro sottopagato delle redazioni non permette di esercitare questo lavoro con serenità, non consente di lavorare bene sulle inchieste. Un precario guadagna 10 euro lordi per un servizio, perché dovrebbe affrontare pericoli per fare il suo lavoro. Da anni il giornalista può venire insultato dal politicante di turno, può essere imbavagliato, può essere pagato poco perché così è più ricattabile. “ 
Amadasi ha ricordato Camillo Galba, alla cui memoria  Aser ha istituito una borsa di studio per i ragazzi di Conselice.
Nel decennale della scomparsa di Camillo Galba, già presidente di Aser e membro della giunta Fnsi, un ricordo è stato tracciato dal fratello Emanuele Galba, pure giornalista. 
Al termine il Comune di Conselice ha consegnato il Premio Libertà di stampa a Matteo Pucciarelli, che vive a Milano, e a Jule Busch, ora residente in provincia di Grosseto.